
Con l’Italia in semi-quarantena, i social giocano un ruolo fondamentale tanto dal punto di vista informativo che da quello sociale: smart-working e riunioni in Skype sono diventate una quotidianità, quando solo due settimane fa sembrava che questa nuova modalità di approccio al lavoro fosse impossibile.
Ma quanto impatto ha avuto realmente, numeri alla mano, il Corona Virus sino ad oggi sui social?
Ce lo dice un’indagine svolta da Blogmeter che si concentra sull’area di Milano: praticamente, dal giorno precedente alla comunicazione della prima persona positiva al virus (20 febbraio) al 27 febbraio sono state registrate oltre 153 mila conversazioni in tema Convid19, con quasi 5 milioni di interazioni.
Il picco assoluto è avvenuto il 24 e 25 febbraio, ovvero nei giorni in cui sono stati comunicati provvedimenti per cercare di limitare la diffusione del virus con la chiusura di scuole e determinate categorie di locali pubblici.
I social più chiacchieroni in tema sono facebook (40,74%) e twitter (21,66%), non a caso, quelli più utilizzati da giornalisti e personaggi politici per veicolare informazioni alla comunità. Il picco di engamentent è invece in mano a Youtube con una percentuale sul totale del 59,81.
I temi più discussi? Al primo posto la chiusura delle scuole, le mascherine e l’argomento scottante degli igienizzanti (dall’Amuchina venduta a peso d’oro alle ricette parodiane fai da te); ah, e i supermercati, anche i supermercati.
Tra lunedì e martedì invece, i social hanno iniziato ad accendersi su due temi dedicati alle conseguenze del virus, ovvero gli effetti economici e il pesante impatto sul turismo.
A tal proposito vi consiglio di seguire i profili di Luca La Mesa, grande esperto del mondo social, che con la sua campagna #InItalia sta incentivando le persone a programmare le proprie vacanze in suolo italiano per rilanciare l’economia e cercare di fare in modo che il nostro Bel Paese si riprenda il prima possibile da una vera e propria crisi.