
Da sempre si è abituati a pensare al mondo social come una piazza virtuale nella quale ognuno si esprime, spesso con toni accesi, spesso senza soffermarsi nemmeno troppo a riflettere su quello che sta scrivendo, a chi è indirizzato il messaggio, a quante persone verranno colpite da esso, ecc. E così è sempre stato, in effetti.
Ma negli ultimi tempi, le piattaforme su cui ci si è tanto sfogati stanno cambiando, e le loro dinamiche stanno lentamente cercando di portare ad un altro tipo di fruizione dei social: dalla piazza alla tisana per due.
Ma cosa significa?
Significa che si inizia a prediligere il dialogo a due anziché il grande mercato del pesce di post e commenti, e che si cerca sempre di più di portare anche i grandi brand a un utilizzo più intimo della relazione social che si instaura con il visitatore.
Negli ultimi anni ad esempio, l’algoritmo di Facebook ha portato ad un maggior risalto dei profili personali rispetto ai post delle pagine aziendali a portata organica (ok ok, questo anche per una questione monetaria, inutile negarlo), i bot hanno preso piede dando l’impressione al visitatore di avere una persona dedicata h24 e, nell’ultimo anno, i gruppi e le community stanno diventando parte essenziale della piattaforma del caro Mark.
Proprio per questo motivo Facebook sta tentando di allinearsi a tools esterni come ad es Chatfuel chiamando l’utente ad iniziare una conversazione con il brand, suggerendo domande sempre più in pertinenti e spingendo la persona ad intavolare una vera e propria conversazione.
Attivarlo è davvero cosa da poco: nel momento in cui stiamo imbastendo una bella ADS, dopo aver scelto l’obiettivo “messaggi”, nelle inserzioni troverai la voce “Configurazione di Messenger”, “Generazione di contatti”, “Crea chat” e il gioco è fatto!